Mediterranea
A Journal of Cultural Anthropology and Ethnomusicology
( 3 /2019)

 

 

 

Monumenta 
Dotium
Semiticarum



 
CAT 2,38:1-27


 
Studi preliminari


M. DIETRICH- O. LORETZ-J. SANMARTIN, The Cuneiform Alphabetic Texts from Ugarit, Ras Ibn Hani and Other Places, Münster 1995; A. RABAN, The constructive Maritime Role of the  Sea Peoples in the Levant, in Society and Economy in the Eastern Mediterranean, ed.M.Heltzer-‎E.Lipiński (OLA 23), Leuven 1988, pp.261-294;W.H. VAN SOLDT,The Palace Archives at Ugarit in Cuneiform Archives and Library, ed. K.R. VEENHOF, Instanbul 1986; Ugaritica IV. Fonte della trascrizione da Palais Royal d'Ugarit V, Parigi 1965.
 
 

 

Articolo
on line

 

 
 
l. mlk ugrt
La fonte 
CAT 2,38: 1-25 (+26-27)


Analisi retorico-strutturale B (10-15)-B1 (24-25)
Sintesi antropologico-culturale. 
 

di Davide Polovineo
02/28 /2017



 




 
Aut spatia annorum aut longa intervalla
profundi lenibunt tacito vulnera nostra sinu:
seu moriar, fato, non turpi fractus amore;
atque erit illa mihi mortis honesta dies.

( Properzio, Magnum Iter 29-33)

 



 1 INTRODUZIONE: " INVENISTI ENIM GRATIAM"
 
Quanto più il genere epistolare ugaritico fiorì come celebrazione dell' esperienza diplomatica internazionale ugaritica, tanto più si affermò come forma realizzata: aspirando alla forma con concentrismo, cioé a decantare strutture formali costruite sul parallelismo sinonimico-antitetico-sintetico, si perse nella metafora ricercata e nel gesto sontuoso. Il furore elequente della struttura concentrica, in cui la forma epistolare di CAT 2,38: 1-25 si rappresenta, è la materia del presente articolo. La fonte CAT 2,38:1-25 (+26-27) ancor prima di "nascere" viveva per il nostro futuro sempre in aspettativa (non paziente !) di Virolleaud che doveva " comunicare" con un pudore di chiara intelligenza il puro messaggio, i fecondi germi dello stile letterario e le "relazioni scritturistiche". Nella costante malinconia del suo destino di trascrittore-traditore-traduttore Virolleaud aspira alla conoscenza della fonte e "insieme" si riconosce interdetto: "Quis ego nunc pereo, similis moniturus amantis".
In una sfera di "ermetica antropologia" ben più che di "narrazione archeologica" si attuò l'esperienza di Virolleaud e in questa sfera rimasero prigionieri non solo il Re di Ugarit e di Tiro ma anche gli stessi scribi che nascondevano nella struttura concentrica un misterioso messaggio. Da un punto di vista di  ragione " antropologico- strutturale" l'attenzione "redazionale" della scuola degli scribi reali ben corrisponde all'Idealtypus semitico-accadico della "casa delle tavolette", accademia scritturistica capace di "improntare" formalmente le situazioni contraddittorie delle vicende storiche con "fermenti e aspirazioni strutturali-letterarie": " In questa evoluzione- afferma  Assmann- la scuola degli scribi svolge un ruolo fondamentale: essa costituisce il quadro istituzionale per la copiatura, la circolazione  e l'archiviazione dei testi, e in tal modo fa sì che i testi antichi ( e il senso normativo e formativo attualizzato in essi) rimangono presenti e idonei alla riannessione. Nasce così a poco a poco una "grande tradizione", la quale schiude per ogni presente un orizzonte di conoscenza e, in maniera più pregnante, di formazione culturale che affonda nell'abisso dei secoli e dei millenni" (Jan Assmann, La memoria culturale. Scrittura, ricordo e identità politica nelle grandi civiltà antiche, Torino 1997,cit. p. 64). Il carattere letterario di CAT 2,38:1-25, risolvendo in agile e facile "formosità" la esuberante disponibilità della lingua ugaritica, riesce a dilagare nei recinti della " antropologia-culturale": l'eredità dell' invenzione strutturale arretra sullo sfondo della ricerca fin quasi a venire riassorbita da "un fatale originario umano senso della scoperta" (Invenisti enim gratiam"). Utilitas et charitas epistolare tendono a porsi come aspetti e variazioni ugualmente coerenti di una comune esigenza fondamentale comprensiva della "nobilitas hominis" ugaritica che sembra sigillare in maniera perfetta sia tutte le tendenze di gusto letterario di Ugarit sia la riconosciuta presenza di un pathos drammatico nella fonte CAT 2,38:1-25, scenico sì ma attenuato nell'abbandono strutturale e nell'evocazione della tragica vicenda finale di Ugarit, "celeste crepuscolo" della storia dei popoli semitico-occidentali.
 


2 Composizione retorico-strutturale B (10-15)-B1 (24-25)
 
 
 
 

 
B
+1La tua nave 2che hai inviato in Egitto,
3 Ecco (questa) 4 presso Tiro è naufragata
 
++5 Per una terribile tempesta
6 è stata distrutta
 
B1 
1Ora 2 la tua nave è posizionata
3 presso il porto di Akko demolita 
 
 

Analisi della composizione retorico-strutturale
 
Nell'intima tesualità, spazio, sentimento, distanza e presenza  consolidano formalmente il brano B composto da due segmenti con catena sintagmatica B+ 1 *2 (codice prossemico); 3 (codice temporale)*4 (codice topografico+ codice odologico)  e B++ 5*6 (finalità della comunicazione).  Similmente, nella costante ritmica strutturale,  B1 è composto dalla seguente catena sintagmatica: 1 (codice temporale)*2 (codice topografico)*3 (finalità della comunicazione). A livello paradigmatico, nel testo, lo spazio parla memorabilmente: mnemotopica che non è una datità statica per l'atto interpretativo a livello sincronico. Lo spazio muta, nuovamente e intimamente, la cultura ugaritica nell' "oggi interpretativo"  e  fa di noi attori che si muovono nella scena, nel set di "uno spazio interpretativo".  

La clausola è un elemento epistolare e deve essere compresa retoricamente nella struttura (B-B1).
Raffinata e suadente conclusione epistolare ricca di nascoste mediazioni giuridico-diplomatiche, la clausola informativa (in 24-25), inizia con la costruzione tipica w. anyk + št (= to put / mettere, porre, posare cfr. anche il campo semantico ebraico di שׁﬨ   fondamenta e שׁﬨﬥ piantare) + la costruzione con la preposizione by (stato in luogo-costruzione con mater lectionis). 
Dagli elementi compositivi retorico-strutturali di B-B1 [(con lessema associativo any (cfr.  אני ebraico coll. m. navi-flotta e soprattutto שׁיט +'א navi a remi)] scaturisce la possibilità di espandere la "costellazione di senso" dei campi semantici di mtt (naufragare)+šĸḥ (distruggere) +ʻryt (demolire). Mentre šĸḥ in ebraico contiene l'idea di "dimenticare", in ugaritico contiene primariamente l'idea di "essere distrutto/a". Per quanto riguarda ʻryt è necessario il confronto con il verbo ebraico ערה (in piel mettere a nudo- vuotare; in hif. mettere a nudo, in hitp. mettersi a nudo) e quindi ערוה / nudità, luogo nudo (senza fortificazione);  ערם scaltro e avveduto; cfr. anche ערםה rovina-mucchio di rovine; ערר in qal spogliarsi, in po.+ pilp. smantellare e  in hitpalpel essere smantellato. In base all'analisi retorico-strutturale ʻryt ci permette di espandere il campo semantico di mtt. In tal senso mtt= naufragata potrebbe contenere in base ai campi semantici associati מחתּﬣ + מתנים (fianchi-reni) l'idea ebraica corrispondente di "andare distrutta" e la sensuale idea ebraica di "essere colpita ai fianchi dall'acqua".
 
 
 
3 Confronto con l'analisi redazionale
 
Per la comprensione della nostra fonte è necessario il confronto con  le Rib-Hadda's Letters, che  in maniera lapidaria e spregiudicata, sono testimonianze illustri dell'azione diplomatica egizia ed ittita nelle città marittime dei territori di Sumur e Tiro: "Abdi-Ashirta's aggrandizement - afferma Singer- had reached a state in which almost the entire Phoenician coast had submitted to his direct or indirect control. This was beyond the limits of what the Egyptians felt they could tolerate  of without risking their own authority in the northern part of their Asiatic empire" (cit. in TREVOR BRYCE, Letters of the Great Kings of the Ancient Near East. The Royal correspondence of the Late Bronze Age, London and New York, Routledge 2003, p.144) .
 
Ulteriormente l'intrigante affermazione di Singer ci permette di comprendere in maniera sensualmente "diplomatica", l'Egyptian Law-Work e l'azione diplomatica internazionale nel territorio di Tiro: "In Letters which he subsequently wrote to Akhenaten- afferma Trevor Bryce (cit. sempre a p. 144)- Rib-Hadda referred to the action which the pharaoh's father Amenhotep III eventually took against Abdi-Ashirta:
 
I sent a man to your father. When Amanappa came with a small force, I wrote to the palace that the King should send a large force. Did he not take Abdi-Ashirta prisoner along with everything belonging to him, just as I said? (EA 117:21-8)
 
Il territorio di Tiro, pertanto, era un intrigante  Royal-Network: "Tyre in particular- afferma Trevor Bryce- the southernmost of the three kingdoms, must have been seen as secure against Amurrite aggression. Indeed, as Abdi-Ashirta's forces moved ever closer to Gubla, Rib-Hadda had sent his sister and her children to Tyre as a safe haven. No doubt it was with renewed confidence, after the advice he had received from the pharaoh, that he dispatched his appeal for assistance to the rulers of Beirut, Sidon and Tyre. But the speed and effectiveness of Abdi-Ashirta's progress had been seriously underestimated. Already the thre cities were in the hands of the Amurrite's supporters! (cit. in Trevor Bryce, op. cit., p. 142). Il Royal- network di Tiro era strutturalmente edificato su un solido impianto giuridico internazionale che canonizzava l'azione difensiva della Royal Force in terra e in mare.
 
La "sorte" di Tiro è profondamente associata all'ultimo periodo di Ugarit. Il gioco delle azioni diplomatiche degli stati satelliti del regno degli Ittiti e dei territori occupati dalla Royal Force egizia è il primo locus antropologico per la comprensione del Cultural Background della nostra fonte: il movimento migratorio dei popoli del mare e le situazioni conflittuali intestine furono "arginate" primariamente e metaforicamente da un imponente "edificio" diplomatico e giuridico che tutelava gli interessi economici dei mercanti e degli "imprenditori".
 
Con sontuosa perizia letteraria, il redattore della lettera, con costruzioni idealtypiche della cultura ugaritica, conclude, infatti, l'epistola richiamando la regolamentazione internazionale ititta ed egizia della LawSuit e della monetary compensation in caso di naufragio [cfr. RS 17.133: "A message from the Sun (the Hittite King): Tell Amištamri (King of Ugarit)]: 
 
"When the man from Ugarit and Šukku met before the Sun in court, Šukku declared as follows: "His boat was smashed by (hitting) the harbor wall", while the man from Ugarit declared as follows: Šukku smashed my boat on purpose! The Sun gave the following decision: "The chief of the sailors of Ugarit should make a declaration under oath (about the matter) and then (if the man from Ugarit is shown to be innocent), Šukku must pay him full damages for the boat and the goods that were in the boat" (MRS 9 RS 17.133, p.118).
 
Ulteriormente possiamo affermare che la regolamentazione ittita del diritto mercantile internazionale (Lawsuit) e la "monetary compensation" sono il "locus" antropologico-culturale privilegiato e la Land-form concettuale fondamentale per la comprensione della nostra fonte. Per questo motivo, weberianamente e idealtypicamente, è necessario richiamare anche KBo I 10, KUB 3 72 and KUB 4, p. 49b, 50a: 
"The king of Carchemish has decided the lawsuit of the merchants against them. My brother should send me another messenger at once; otherwise, I shall dispatch to him their adversaries in the Lawsuit, and then my brother can give his verdict. As to these words that you have written me, "They kill my merchants in the land of Amurru, of Ugarit, [and of..]" I declare: They do not kill anybody in the land of Hittites, but they do kill people in the land of [...]. If the king hears about such a thing, they seize the killer of such a person and hand him over to the brothers of the murdered man. His brothers take the monetary compensation for the murdered man and they perform the expiatory ritual on the murdered , through whose act a life was taken". 
Nell'ultimo periodo di Ugarit, la regolamentazione ittita, influenzata dalla giurispruduenza egizia, sarà "sottoposta" a continue esegesi. (и.ш.шифман, КУЛЬТУРА ДРЕВНЕГО УГАРИТАМосква 1987, p. 10). Per una maggiore comprensione è necessario anche il confronto con le fonti accadiche in cui è presente la regolamentazione giuridica dei marinai:
 
Tell the boss, whom the god Marduk keeps in good health:Jantih- E[raḫ (?)] sends the following message: May the gods Šamaš and Marduk keep you forever in good health: Stay well! The people of the town of Ḫabuz have made the following complaint to me: "They issued a summons against us for such corvée work as is not our obligation and are bothering us all the time". This is what they told me. [The....has once before claimed] from them performance of this corvée work, but the king has heard their case, and since that corvée work is not an old duty of theirs, they have been exempted (?) from working on the boats. The king has ordered that they not be bothered from then on with respect to the corvée work. The information (in this matter) was given to you from sheer lack of pertinent knowledge. Take care of the matter; these people must not be bothered any more, nor should summonses be issued for them. (Fish, John Rylands Library No. 13).
 
Pagina di cronaca ordinaria dell'ultimo e apocalittico periodo di Ugarit, la composizione è una illustre e indiretta testimonianza dell'azione della Royal Administration ugaritica e delle scuole giuridiche internazionali che canonizzarono il diritto mercantile internazionale nella mezza-luna fertile.  Tutelato da  una spregiudicata e raffinata casistica il Boat-Work e il Corvée Work dell'imprenditoria reale ugaritica, regolamentata dal diritto mercantile ittito-ugaritico (Law Suit e monetary compensation), a causa del movimento migratorio dei popoli del mare, furono primariamente sia il locus giuridico-esegetico delle scuole degli scribi sia il fulcro dell'azione politico-difensiva delle Royal Administrations ugaritiche ed ittite. 
 
4  Interpretazione
 
"L'Arte della memoria- affermava Jan Assmann- opera servendosi di spazi immaginari, la cultura del ricordo di punteggiature nello spazio naturale. Addirittura (e anzi proprio) interi paesaggi possono fungere da medium della memoria culturale, in questo caso essi vengono tanto accentuati mediante dei segni (dei monumenti) quanto piuttosto elevati globalmente essi stessi al rango di segni, ossia vengono semiotizzati" (JAN ASSMANN, La memoria culturale. Scrittura, ricordo, identità politica, nelle grandi civiltà antiche, Einaudi, Torino 1997, cit. p. 33-34).
 
L'arte della mnemotecnica retorico-strutturale è una ricerca del gusto all'interno della  mnemotopica ugaritica che metaforicamente si presenta nella scena del mondo del gusto arcaico.
 
Nell'intimo orizzonte testuale i codici spaziali, monumentalmente,  sono utilizzati in maniera differente: per la cultura ugaritica i codici spaziali indicano una situazione di pericolo mentre per la cultura di Tiro il codice topografico è il luogo di una mediazione diplomatica.  Anche la cultura egizia indirettamente è interessata: per il codice odologico lo spazio è il luogo di "una non presenza": la nave non è mai giunta in Egitto. 
 
Nell'intimo orizzonte paradigmatico "lo spazio non è lo stesso spazio"e gli spazi vengono impiegati e sfruttati per finalità comunicative differenti. Possiamo parlare, pertanto di distanza pubblica, distanza sociale, distanza personale e distanza intima. Lo spazio testuale determina con i codici spaziali  sia la distanza pubblica (tra gli attanti di Ugarit e di Tiro ma anche tra il "noi-epistolare" e il "noi-lettori") sia la  distanza sociale (tra gli attanti regali e i "poveri naufraghi"). "Pateticamente", tuttavia, lo spazio del documento "si muove" nell'orizzonte topografico in cui sono determinanti sia la distanza personale (la mediazione diplomatica delle Royal Administrations) sia la distanza intima e la "patetica" (l'immediatezza: "lo spazio del sentimento" per l'umana vicenda). 

 

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