ACADEMIC RESEARCH 2014-2015/ 2015-2016: La tradizione metodologica
LA CRITICA TESTUALE
Il lavoro di critica testuale consiste, in primo luogo, nel confrontare i testimoni di una partitura disponibili, classificarli ricostruendo le vicende delle trasmissioni manoscritte e di stampa della partitura stessa. In un secondo momento analitico, si tenta di ricostruire un testo idealtypico seguendo alcune regole fondamentali che tuttavia non devono essere assolutizzate: presento le più importanti a livello sintetico:
1)La pesatura dei manoscritti - I manoscritti devono essere “pesati” ovvero si deve tenere conto delle caratteristiche specifiche e delle importanze.
2) La sinossi dei testimoni
3)Principio Genealogico= delineazione dell’albero delle lezioni ogni volta che esse divergono
4)Lectio difficilior= Lectio potior
5)Lectio brevior= Lectio potior
6) Analisi letterario-musicale.
METODI DIACRONICI
ANALISI DELLE TRADIZIONI MUSICALI E DEL GENERE MUSICALE
L’analisi delle tradizioni musicali introduce l’interprete a ricercare il contesto delle tradizioni musicali (Sitz im Leben) cui un compositore ha attinto, seguendo un procedimento analitico che esemplifico nel seguente modo richiamando la tradizione latina del pensare: In determinatis adiunctis- seguendo la raccolta degli elementi tematici tradizionali del suo tempo e della sua cultura ( cfr. stile haydiano delle sonate e l’opera 2 di Van Beethoven).
L’analisi del genere musicale a livello di critica delle tradizioni introduce l’interprete alla classificazione del genere "musicale-tradizionale" che è stato attinto dal compositore nel suo Sitz im Leben: Lied, Canzone, ecc. Richiamando la latinità del pensare indico il procedimento analitico “nativos sentiendi, dicendi narrandive modo”. L' oggettività del genere musicale permette l’operazione di categorizzazione: il genere musicale è autentica categoria comprensiva ed esplicativa, critica del valore oggettivo del semantismo categoriale (come esempio richiamo la celeberrima dicitura esemplare della "Forma Sonata").
ANALISI DELLE REDAZIONI E SINOSSI COMPOSITIVA
L’analisi delle redazioni musicali introduce l’interpreta a cogliere gli elementi tematici, compositivi, formali e strutturali di una composizione posta in sinossi con l’opera omnia di un compositore. Questa operazione permette di individuare la genesi dinamica e la stabilità strutturale di una composizione, la determinazione reciproca di valori posizionali tra le diffenti composizioni, la equifinalità e l' omeostasi cioè il fatto che lo sviluppo di un processo compositivo è esso stesso strutturalmente stabile come processo ( Cfr ad esempio i livelli tematici e gli stilemi compositivi dell’opera 2, 6 e 9 di Robert Schumann).
METODI SINCRONICI
Analisi strutturale e morfologica
La chiusura delle strutture elementari e l'esistenza di "leggi" della forma, di "generatività" delle forme,di apertura dell' insieme chiuso delle strutture elementari verso la complessità, sono i crititeri che guidano l’interprete ad analizzare nell’oggi” la partitura a livello morfologico. Al di là del compositore e dell’intenzione del compositore, la partitura è auto-organizzazione e rinvia in ultima istanza a quella efficacia della posizione del pensiero contemporaneo secondo la quale un sistema di connessioni non è altro che una organizzazione relazionale e dinamica di valori posizionali. Da un punto di vista analitico il procedimento può essere enucleato nel seguente modo:
1)individuazione nella struttura degli elementi di matrice ( nuclei tematici)
2) individuazione delle associazioni (*) o commutazioni (^) degli elementi di matrice ( fraseologia)
3) individuazione delle associazioni o commutazioni degli elementi fraseologici ( periodizzazione)
4) individazione delle associazioni e commutazioni degli elementi di periodizzazioni
5) individuazione della immagine strutturale ( ad esempio concentrica, parallela o chiasmo)
Si comprende che la pre-comprensione di fondo è la seguente:
Struttura superficiale * o ^ strutture profonde, chiamate da A. J. Greimas strutture semio-narrative. L’analisi di Greimas mostra il fatto che la struttura compositiva è struttura semio-narrativa del profondo poiché struttura vissuta nelle passioni, nell' ideologia, nell' azione, nel sogno ecc.
Analisi narratologica ( per l’operistica)
L’analisi narratologica permette di inividuare l’oggi di una composizione come topologia dinamico-narrativa in cui fiction e reale vengono in sinergia.
In primo luogo di deve analizzare showing e telling: lo spettacolare e il narrato.
All’interno dello showing si muovono gli attanti intradiegetici che esprimono il volere narrativo di un autore intradiegetico. Il telling permette il livello di compenetrazione tra fiction e realtà poiché mette in contatto l’attante intradiegetico con l’uditore extradiegetico (spettatore) che ulteriormente viene introdotto nella patetica dello showing proprio dal telling. Di riflesso l’uditore extradiegetico diviene attante extradiegetico entrando in contatto con la semiosi-narrativa dell’attore intradiegetetico e con la volontà dell’autore intradiegetico. Ulteriormente nell’atto di comprensione finale del volere dell’autore intradiegetico lo spettatore ormai attore extradiegetico diviene autore extradiegetico imprimendo il volere interpretativo ed un nuovo carattere agli attori intradiegetici. Propp ne "La morfologia della fiaba" e Genette hanno messo in luce delle funzioni (cioè delle relazioni attanziali tipiche) concatenate in modo canonico, che si sviluppano in maniera regolata come in un processo di morfogenesi. Dall'opera di Propp e Genette scaturisce l'analisi narratologica operistica. (Davide Polovineo)
ITER DELLA RICERCA
1.0 LE TRADIZIONI MUSICALI EUROPEE DEL MEDIOEVO
Video di presentazione
1.1 Gli studi di Apel PDF Link
1.2 Gli inizi del contrappunto
Studi:Willi Apel, The notation of Poliphonic Music 900-1600 PDF Link
1.3 Novellae Scholae Discipuli: l'evoluzione del contrappunto
Studies: J. Wolf, Geschichte der Mensural-Notation von 1250-1460, Voll. II- III PDF Link
1.4 La scuola franco-fiamminga
Studies: R. Wangermée, Die flämische Musik in der Gesellschaft des 15 und 16, Bruxelles 1965.
L'italianità formale di Guillaume Dufay
La canzone profana di Gilles Binchois
L'evoluzione tecnica di Jan van Okhegem e " l'intenzione dell'armonia modulante" di Jacobus Obrecht
Josquin Després
La " Musica reservata" del teorico Adrianus Petit Coclicus
L'evoluzione fiamminga in Orlando di Lasso
1.5 La scuola franco-italiana
L'evoluzione formale di Matteo da Perugia, Engardus, Zaccaria e Grazioso da Padova
La costruzione omofona di Marchetto Cara, Bartolomeo Tromboncino, Michele Pesenti e Ottaviano Petrucci
L'accompagnamento omofono nei canti carnascialeschi fiorentini
Ascolto VI
Bartolomeo Tromboncino, Vale Diva Link
2.0 DAL LANDSCAPE SONORO NATURALE AL LANDSCAPE SONORO VIRTUALE: IL TEMPERAMENTO
2.1 La trattatazione da Leonardo da Vinci a Robert Fludd. La costruzione del sistema franco-italiano
La prima costruzione della fiction: la speculazione di Leonardo Da Vinci
Proportio, Diapason formalis e Diatessaron.
De Proportionum mundanarum ratione
Studies:
Per una sintesi cfr.
Robert Fludd, Utriusque Cosmi Historia Vol 1, Tractatus I Liber III
Link PDF I Volume
Link PDF II Volume
2.2 La sistematizzazione di A. Werckmeister ( Musikalische Temperatur, 1691): la rielaborazione della precedente ricerca di Fogliani e Zarlino.
2.3 La sistematizzazione di G. Neidhart: la rielaborazione della precedente ricerca di Aron.
Studies:
P.GARNAULT, Histoire et influence du tempérament égal, Nizza 1929.
M.VOGEL, Zur Musikalischen Temperatur, in "Musica" 1961.
2.4 Il "Service Promo" di J. S. Bach. La costruzione del sistema performativo: il "Clavicembalo ben Temperato".
Studies:
W.WERKER, Studien über die Symmetrie des wohltemperierten Klaviers, Lipsia 1922
H.KELLER, Das Wohltemperierte Klavier. Der Versuch einer Synopsis, Gottinga 1962
3.0 ÉCHELLE LANDSCAPE E RICERCA ETNOMUSICOLOGICA
3.1 La ricerca etnomusicologica di Claude Debussy: la ripresa della sistematizzazione di Newton e Fludd
3.2 La costruzione del sistema Échelle
3.3 Il contributo di Giacomo Puccini
3.4 Échelle Landscape e ricerca etnomusicologica: A.Schaeffner e G.Rouget
Studies
C.DEBUSSY, Réponse à l'enquéte sur l'état actuel de la musique française par M.P. Landormy, in "La Revue Blue" 26 Marzo e 2 Aprile 1904.
Cfr. Miscellanea: Debussy et la évolution de la musique au XXe siècle: Étude présentées par Edith Weber, Paris 1965.
4.0 " L'ABUSO DEL SEMITONO": IL LANDSCAPE DODECAFONICO
4.1 La ripresa schönberghiana dell'abuso del semitono dell'Ars Nova: Il Rondeau di Solage, Fumeux Fume
4.2 La rielaborazione schönberghiana della sequenza di Gesualdo ( 5° Libro dei Madrigali N°9)
4.3 La costruzione delle Serie: conformazioni seriali e variazioni
4.4 Il Promo service di Klein, Berg,Webern,
4.5 La costruzione del manuale: Herbert Eimert
Studies
TH. W. ADORNO, Philosophie der neuen Musik, Tubinga 1949
A. SCHÖNBERG, Composition with Twelve Tones, in "Style and Idea", New York 1950
H.HEIMERT, Lehrbuch der Zwölftontechnik, Wiesbaden 1950
H.L. KLARKE, The abuse of the Semitone in Twelve Tone Music, in MQ 3, 1959
5.0 UN LANDSCAPE DISARMANTE: Atonalità o Sospensione della Tonalità?
5.1 La trasgressività raveliana: la "manomissione" costruita sugli accordi di tredicesima e l'edificazione sui 5 suoni raveliani.
5.2 L'esasperazione wagneriana di Strauss e Busoni
5.3 La raffinatezza disarmante delle quarte ( Quartenakkorde) di Scriabin
5.4 "La macchina" di Heautontimorumemos ( F.H. Klein)
5.5 La pantomima atonale di Hindemith: "Il mandarino meraviglioso"
5.6 Il concerto per violino e orchestra di Bartok
5.7 Le 3 liriche giapponesi e il Rituale della Primavera di I. Stravinskij
Studies:
H.EIMERT, Atonale Musiklehre, Lipsia 1924
R.RETI, Tonality, Atonality, Pantonality, London 1958
I.STRAVINSKIJ- R.CRAFT, Conversations with Igor Stravinskij, New York 1959
I.STRAVINSKIJ, Memories and Commentaries, New York 1960
6.0 IL TENTATIVO DEL SUPERAMENTO DELLA MUTUA ESCLUSIONE SENTIMENTO / FORMA NELLA MEDIAZIONE LINGUISTICA DELLE AVANGUARDIE
6.1 La Nascita della "Critica della Ragion Poetica" della mediazione linguistica: E.Satie e il gruppo dei sei
6.2 La maniera di "fibrer" lo spazio di Boulez
6.3 Formosa deformitas: l'avanguardia sovietica. la de-formazione della mediazione linguistica da Sciostakovich e Prokofiev in poi
6.4 La musica " stocastica" di Xénakis. L'eredità puntillistica in Berio, Pousseur, Nono e Maderna.
6.5 Il ritorno al Landscape naturale: "Materiale sonoro" della musica elettronica
6.6 La "strutturazione estraniante" di Cage, Feldmann, Brown e Wolff
6.7 La strutturazione collage di Donatoni, Schnebel e Kagel
6.8 La dimensione comunitaria del far musica nella mediazione linguistica: Evangelisti, Cardew e Rzewsky
Studies:
I.STRAVINSKIJ, Poétique musicale, Cambridge. Massachussetts 1942
H.H. STUCKENSCHMIDT, Neue Musik, Berlino-Francoforte a.M. 1951
J.CAGE, Silence, Middletown 1961
K. STOCKHAUSEN, Texte zur elektronischen und instrumentalen Musik, 2 voll., Colonia 1963-1964
Music by Computers, ed. H. von Foerster- J. W. Beauchamp, New York 1969
The Cambridge Companion to Electronic Music (Cambridge Companions to Music), Ed. Nick Collins-Julio d'Escrivan, Hardcover 2008
7.0 IL TENTATIVO DEL SUPERAMENTO DELLA MUTUA ESCLUSIONE SENTIMENTO/ FORMA NELLA MEDIAZIONE LINGUISTICA DEL CORPO
L'eredità di Stravinskij e la prospettiva performativo- rituale
7.1 "Oltre..... la bomboniera":Performance e prospettiva rituale del concertismo. Il superamento del paradigma romantico e tardo romantico
7.2 "La Mistica concertistica": La prospettiva rituale-performativa post-wagneriana (da Scriabin a Stravinskij).
7.3 " C'era una volta il concertistica cotonato". Dimensione performativa e ontologia dell'evidenza
7.4 Il contributo di Heinrich Rombach per l'analisi della mediazione corporea.
7.5 Cage e la performance del corpo "smarrito"
7.6 Corpo e performance: il contributo di Merleau-Ponty
7.7 Performance e analisi della Location
7.8 Verso la nascita della disciplina della Regia pianistica e cameristica
Studies
M.MERLEAU PONTY, Fenomenologia della Percezione, Milano 2003; Idem, Il visibile e l'invisibile, Milano 1969; Idem,La struttura del comportamento, Milano 1963; Idem, Senso e non senso. Percezione e significato della Realtà, Milano 1962; H. ROMBACH, Strukturontologie - Bildphilosophie - Hermetik, Königshausen u. Neumann; Auflage: 1 (1. Oktober 2009)
8.0 LA RES COMPOSITIVA E CONTRAPPUNTISTICA E L'EVOLUZIONE DEI SEMEIA NELLA STRUTTURE DELL'EVIDENZA (dal Display strutturale al Desktop)
8.1 Paradigma acustico e figuralità nella mano e nella pagina
8.1.1 Semeia e digitus; Il segno musicale fissato nel Display-Mano. Digitus ed evoluzione della notazione digitale del gregoriano
8.1.2 Musica enchiriadis: la res contrappuntistica nel Display "canonico" (dall'opera dei monaci benedettini ai fiamminghi).
8.1.3 La res contrappuntistica e l'arte dello scrivere: manualità e sonorità. Il Display strutturale nell'arte dello scrivere e dello impaginare dal XII al XVI secolo
8.1.4 La res contrappuntistica nel Display stampato: l'arte dello scrivere nel secolo XVII E XIX
8.1.5 La res contrappuntistica canonizzata: Il Display impaginato e regolamentato ( Il Trattato): J.Fux, G.B. Martini, J.G. Albrechtsberger, F. Fétis, L. Cherubini, S. Jadassohn, T. Dubois, E.Kurth, C.Koechlin, K. Jeppesen, P.Hindemith, E. Krenek, E.Rubbra.
8.1.6 Dal documento musicale al monumento musicale: la monumentalità dei semeia organizzati nella performance art: Cage
8.2 Il passaggio al suono del colore: il Paradigma ottico e il Desktop
8.1.2 Dal Display al Desktop: Il passaggio al suono del colore
8.1.3 Colore-figuralità- scrittura
8.1.4 La nascita del pittorico compositivo
8.1.5 La sinestesia compositiva
8.1.6 Il pensiero di Rombach e la regolamentazione del pittorico compositivo:
H. ROMBACH, Strukturontologie - Bildphilosophie - Hermetik.
Studies
W. APEL, The notation of Poliphonic Music 900-1600 ( Vedi sopra per il Link); J.FUX, Gradus ad Paranassum, Vienna 1725; G.B. MARTINI, Esemplare o sia saggio fondamentale pratico di contrappunto sopra il Canto fermo parte prima, Bologna 1774; L. CHERUBINI, Corso di contrappunto e fuga, Parigi 1835; T.DUBOIS, Traité de contrepoint et fugue, Paris 1901; P.HINDEMITH, Unterweisung im Tonsatz, Magonza 1937-1939; E. KRENEK, Studies in counterpoint based of Twelftone Technique, New York 1940; E.RUBBRA, Counterpoint, Londra 1960; J.CAGE, Silence, Middletown 1961. Per la comprensione de "Strukturontologie" cfr. H. ROMBACH, Strukturontologie - Bildphilosophie - Hermetik, Königshausen u. Neumann; Auflage: 1 (1. Oktober 2009).
PRESENTAZIONE DELL'ISTITUTO EUROPEO DI MUSICA
Sin dagli inizi, sul finire dello scorso secolo, ha svolto il compito di formare i giovani strumentisti alla prassi concertistica. Dal 1997 l'Istituto è diretto dal pianista e didatta Davide Polovineo.
Notevoli didatti e concertisti hanno collaborato alle attività dell'Istituto Europeo di Musica che, in base agli statuti elaborati secondo i principi della comunità europea e le indicazioni per il settore culturale e dell'educazione dell'Unesco, realizza la sua attività in una forma di self governing community of scholars come si afferma negli statuti stessi: Positioned at the fork between EU and UNESCO, European Institute of Music ( IEM. In it. Istituto Europeo di Musica; in fr. Institut européen de musique) is a self governing community of scholars. Students are able to take advantage of the wide range of specialism. Study is focused primarily on original research. There are also more structured, taught course specializing in Interpretation and Music Performance, Dance ( centro di creazione coreografica) and Theatre-School (messa in scena e gioco d'arte drammatica)and interests of a large staff (by Standards of European Music Departments and UNESCO-Cultural Programme).Beyond helping to increase the number of teachers, IEM can be used to improve teacher quality, a crucial factor in the success of high-performing education systems. Consequently, IEM policies and programmes related to teacher training should be structured in a way that connects to specific classroom practices or engages teachers in a community of professional practice and ongoing development, policies that have proven to be effective in Music school reform
Da un punto di vista di Produzioni dal 2010, l'Istituto Europeo di Musica, in collaborazione con Istituti di Cultura di rilievo a livello internazionale ha avviato lo studio testuale, redazionale, con produzione multimediale in DVD dell'Opera Omnia di Chopin (A New Approach to Chopin's Piano-Music).
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